Il ratto


Ombre nere all’orizzonte della

tua mente danzano lente, oleosa

s’attacca appiccicosa melassa

a ogni pensiero, ogni desiderio

ogni gesto che si fa più pesante

scappare dove, da nessuna parte

si tiene nell'ombra ma è dentro te

la senti, questa cosa che arriva

come un ratto si muove furtiva

 

D’improvviso il cuore pulsa forte

tu non sai perché pensi alla morte

non può esser vero, non c’è ragione

gente attorno tranquillamente entra

indaffarata ed esce dal portone

sonnecchia con le cuffie nella metro

rigira il mondo indifferente

alle ombre danzanti nella mente

dentro te, non le vedi ma lo senti

il rigore, fatica a respirare

perle in fronte, nervoso sudore

e le domande figlie di paura:

sverrò? cosa mi sta per capitare?

 

Ma non è così, non c’è niente di vero

nel panico di un attacco d’ansia 

che pur se pare non finire mai è

passeggero, dovresti conoscerlo

ormai, le volte che ci sei passato

quante volte hai sbarrato gli occhi

temuto di cadere, di morire

il cervello impastato, sfuocato


I primi impatti è davvero dura

se resti intrappolato non ne esci

più, morto vivente di paura

sorretto solo da droga che cura.

Chi scollina impara a conoscere

il suo male, sa che si ripresenta

periodicamente, sempre uguale

senza vera ragione apparente

 

Tutto avviene sotto la sonnacchiosa

soglia di ogni vita ordinaria

dove malvagi surrettiziamente

corrono come ratti nella ruota

della tua mente, squittiscono forte

sempre più veloci le loro corse

tutto attorno ora sembra girare

cadrò, dovrò gridare? che vergogna


Ma la maggior parte delle volte non

si cade, non succede proprio niente

se riesci a guardarti dal di fuori

veder che è solo chimica deviante

piccolo difetto di costruzione

un contatto anomalo da sistemare

devi solo spegnere e resettare.

Il ratto è desiderio opaco

che Ganesha sotto il piede schiaccia

il futuro che temi non avrai

il presente affogato nell' ansia

che già aspettavi, dure lezioni

dal passato, amare delusioni

e paura delle azioni ambite

cui non ti hanno incoraggiato

 

Trova allora un posto riparato

dove sedere, socchiudi gli occhi

respira profondo, come burattino 

nel mondo dei balocchi lascia gli arti 

lascia la schiena, le spalle contratte

lascia la volontà sciogliersi lenta

e ogni ansia d’anticipazione

volare via, che se  non la trattieni

non trova dimora ove restare

sale, ma non può che evaporare,

punzecchia, disturba ma non divora.

Si può imparare a farlo ora

senza rimorsi, senza desideri

senza niente cui potere afferrarsi

passerà, resteranno i ricordi

ma solo vagamente fastidiosi 

come male assortiti accordi


Per combattere i ratti, che come

corvi sorvolano i campi, neri

lasciare  desideri, posarne a

terra il vivo peso di pensieri

 tracimanti nell'oggi dal perduto 

ieri, ed un respiro profondo

è la lezione lasciata dai saggi