7 - EQUILIBRIO


Si vive:

.   fisicamente, come funzionari della specie, per riprodursi

.   socialmente, come funzionari della tecnica, per sopravvivere e raggiungere obiettivi utili

.   interiormente, per "allucinarsi", o "illudersi" se si preferisce, e uscire da una vita in cui l'unica cosa certa del futuro è la morte, che non ha alcun senso e proietta la sua ombra scura sulla vita, ogni volta che la pensiamo

 

Per mantenere un equilibrio di salute è necessario vivere in tutte e tre le dimensioni.

La vita interiore deve essere riconosciuta come antropologicamente e socialmente necessaria e protetta, affinché non diventi autodistruzione e elemento che mette a rischio la convivenza sociale.

Salute è vivere consapevolmente tutte e tre le dimensioni, entrando e uscendo da ognuna in funzione del contesto, vivendo ognuna in modalità consapevole e sicura, secondo propria "misura"- katà métron.

La vita è un’assicella, dondola stretta, su cui si passa

equilibristi improvvisati, funamboli per lo più

mancati, ondeggiando come trabàccoli ubriachi

come ubriachi a volte vomitando, giurando a

sé stessi di non farlo mai più: la cosa più difficile

è stare in equilibrio, spesso una vita non basta

per imparare a camminare sull’assicella a mezz'asta

 

Soffrire senza disperazione, gioire dolcemente

amare sinceri con trasporto ma generosamente

insegnare con partecipe empatia, guidare senza

imposizione, valere senza presunzione, sapere

tanto più ma avere anche compassione, nutrire con

dedizione, regalare ali per volare senza alcun

senso del possesso, senza sesso in assenza d’amore

assaporando fiducioso un leggero batticuore

senza mai strafare, senza farsi notare, soppesando

come un degustatore, come un lavoro prezioso

che si paga ad ore e vale troppo per sprecare in

drammi e sceneggiate, questo ritmo sottotono

di equilibrate uscite e silenziose entrate

impercettibili ai più, è la danza che con guardinghi

passi separa sottile i saggi dai pazzi, divisi solo su

un’assicella graduata di stadera,  rincorsa negli

ondeggiamenti come su pista danzante in balera

come altalena dei piatti di una antica bilancia

instancabile cerca un equilibrio, sempre in marcia

 

Questa vita insieme sorprendente, frivola e austera

richiede di stare in equilibrio su tre gambe, cifra

divina quant’altre mai ma piuttosto instabile se vuoi.

Solida leva di natura ci rende della specie

funzionari, e per far ciò basta e avanza istinto

che non pare temere insostenibile riproduzione.

Ma l’uomo è un animale sociale, un creatore di

mondi a sua propria misura, domina cielo terra e mare

artigiano, tecnico e poi scienziato piega a sé

quest’insensibile creato, lo piega fino a farlo

forse spezzare, ci vuole equilibrio e cautela a

maneggiare una forza tanto potente, così come

nel governo degli animi di folle in cui l’uomo si perde

e senza argini, freni regredisce a stato bestiale

 

Ecco che all’appoggio naturale e a quello sociale

si deve aggiungere, per mantenere un equilibrio

di salute, il sostegno più difficile ed incerto

cresce non per forza di natura ma solo se protetto

coperto, affidata alla cura di ognuno senza

deleghe è quella capacità di uscire dal mondo

scegliere di vivere nella nostra allucinazione

che non è illusione, figlia di uno stimolo che è

male interpretato, ma reale percezione senza

stimolo fisico, e non è fantasticare, lasciare

andare la fantasia che pur sembra libera ma è

pilotata da subliminale chicchessia, ma è

volontà e forza di concentrazione, meditazione

dice qualcuno, altri trance, ma che importa un nome?

Chi non capisce dirà che forse è malattia, e non

rasenterà il disturbo della personalità questa

pluralità di sé tutti conviventi, quest’alternarsi

di brillanti visioni e cristallina lucidità

imparziale, fissa sorniona a guardare inscenare

questa presunta convenzionale unica realtà?

 

Equilibrio di salute è riconoscere che l’uomo

è un animale costruttore e creatore sociale 

deve trovare modo di dare sfogo a ciò che il mondo

reale non può contenere, deve trovare modo di

volare: rovina è certa per chi vorrà negare questo

bisogno e seppellirlo nel campo, o buttarlo nel fiume.

La vita interiore come una macchina a vapore 

non può essere trattenuta, compressa ma educata

nutrita ed accudita, come un albero da frutta.

Dipendenze, sofferenza, autodistruzione violenta

sono il destino per chi non protegge il riparo, il

giardino nascosto dove si esce dal mondo e si attinge

forza, pace, serenità, mentre gli altri non vedono

 

Al di fuori di questo è solo spensierata incoscienza

gradevole a tratti forse, ma con poca intelligenza

o coscienza che si dovrà morire, che tutto è niente

e vivere il presente è bello a dirsi, ma il presente

quando arriva al nostro cervello è già passato

è una corsa truccata, infinita rincorsa senza 

lieto fine, senza altra possibilità che non sia

incardinare il mondo nella volontà, non realtà

volontà non si può mostrare, per strumenti di misura

non è reale, ma ad onta di ogni teorizzazione

analitica, economica, marxista, liberale

qui fonda salute psichica e convivenza sociale

 

Salute è vivere sereni, consapevoli tutte e tre

le dimensioni, entrando e uscendo da ognuna per contesto

vivendole in modalità sicura, secondo "misura"

senza esserne sopraffatti, senza essere inetti.

Equilibrio sa reggere questa bilancia, come ogni

capacità umana nasce da pratica quotidiana