Ho rinchiuso il poeta in cantina


Sì, ho rinchiuso il poeta in cantina

la vita può tornare regolare

colazione, passeggiata col cane

uno spuntino leggero un caffè.

Dice piccole gioie della vita

per anestetizzare la ferita

di ciò che poteva essere e non fu

Lunghi avevo capelli e braccia forti

sogni di chi non conosce fatica

denti bianchi da sbranarti con l’osso

poeti morti sentivo sottopelle

anche in loro urgeva la forza un giorno

elargivano versi a piene mani

gli dei, che sempre invidiosi aspettano.

Non c’è uomo che mantenere possa

fede alle sue promesse ignare e incaute,

vollero non lo sapesse gioventù

e io sicuramente non lo sapevo.

Promettevo, promettevo a me stesso

vita diversa da tutt’i pari miei

sola guida il cuore, e aspre vere parole

Poi è successo tutto piano piano

scivolato su un piano inclinato

professionalità mutuo scadenze

agenda contratti e tasse da pagare,

ingegnere valuti per favore

sostenibilità calcoli e valore

dobbiamo oggi al domani pensare

analizzare il rischio, programmare

nessuna scelta su basi emotive

ma buon senso e oggettività

Teatrini di stupide parole

illusi di tenersi sempre al sole,

cosa che sia poi oggettività

oggettivamente non so granché

si vive, si ride, si soffre, si muore

solo dopo lungo, lungo dormire

e veglie agitate a calcolare.

Dimentichi del poeta laggiù

Sì, ho rinchiuso il poeta in cantina

la vita può tornare regolare,

ma spero scappi e combini guai