INTRODUZIONE

Pratiche liberamente, molto liberamente ispirate ad una selezione di passi della Bhagavad Gita, nella convinzione della sacralità dell'impegno e dell'indifferenza al risultato, dell'eternità del presente e dell'illusorietà della morte come della vita, queste parole cercano nella pratica filosofica ciò che non muta sotto l'indaffarata brulicante evanescente pratica del mondo.

Filosofia: conoscenza del “bene” vivere; filosofo è chi pratica un vivere improntato al Bene

È quindi necessario conoscere il Bene, vivere senza conoscenza del Bene è “male” di vivere, male-essere inconsapevole

Bene è Conoscenza che estingue l'egoismo nella consapevolezza dello Spirito che tutto anima, oltre l'io e il tu, il mio e il tuo, il noi e il loro, il vivo e il morto

Spirito è tutto ciò che l'uomo non può spiegare con la ragione, perché lo Spirito tutto indifferentemente anima ed è indifferente all'uomo e ancor più alla sua ragione, che non è che uno strumento che l’uomo si è creato per proteggersi dai rischi di un mondo che può essere indifferentemente ostile, e comportarsi minimizzando il rischio.  Lo spirito si manifesta nell’uomo soprattutto in ciò che costa sforzo ma appare in-utile e ir-ragionevole: la creazione e la performance artistica, in tutte le sue manifestazioni

Filosofia: arte terapeutica che cura il male di vivere. Non discorso, retorica, ma “portamento” interiore e comportamento nel mondo.  Filosofia degli atti, oltre che della parola: le parole siano brevi e assertive, abbandonando l’illusione che il caleidoscopio del linguaggio sappia afferrare lo Spirito, e il Bene

Pratica filosofica: incessante allenamento a una vita compiuta nel bene per scelta, non inconsapevolmente subita come vittima dei propri umori, delle reazioni istintive, dei desideri impulsivi, dei condizionamenti della propria educazione e del proprio contesto sociale

Testo è filosofico nella misura in cui orienta la vita al bene-essere.  Il testo filosofico è strumento di pratica e quotidiana verifica della pratica: solo ciò che è costantemente presente nella memoria incide sugli atti, solo la ripetizione modella l’uomo

La pratica ha forme diverse in funzione delle epoche e delle culture, ma la forma non è importante, è folklore; ciò che conta nella pratica è che ha ovunque e sempre il medesimo scopo: tendere al Bene-vivere, al bene-essere, nell'unione con lo Spirito. Uno stato d'animo, una cosa di cui si fa esperienza, non un discorso o un oggetto.  La filosofia si pratica, non si pensa

NOTA

La Bhagavad Gita (Canto del Beato) è un testo sacro indiano che insegna a vivere secondo il Bene; le parti riportate sono una libera selezione e liberissima traduzione degli insegnamenti, di cui si interpreta lo spirito nelle ampissime variazioni della lettera, al di fuori di ogni ortodossia.  Il corsivo commenta la lettura ai fini della pratica filosofica