Non siamo fatti per scrivere poesie d'amore


Poesie d’amore, ritmi dettati dal

batticuore, sensazioni che non sai

spiegare, potranno le parole mai?

Saper che sai, ma non sai dire cosa

pile di carte e di versi d’amore

vergate a penna a lume di candela

intere biblioteche alessandrine

redatte in ogni lingua che sia nota

vertigine di metafore ardite

per dar voce a cose sconosciute

 

Cattedrali d’enfatiche parole

recitate stringendo in mano il cuore

struggenti insaziabili desideri

nostalgie di persa facilità

rimpianti di opportunità mancate

elegie d’attimi dimenticate 

romanze odi, sonetti e madrigali

create senza sosta in tutto il mondo

sintattica perizia contro il tempo

vertice dell’umana abilità

di modellare ogni pensiero e lingua

 

Ora in tutto quest’abbaglio e talento

questo profluvio di genialità

questa sconfinata enciclopedia

di metri ed esotiche poetiche

io non riesco a trovare, per quanto

draghi in lungo quest’ inchiostrato mare

un solo verso che ancor mi faccia

sentire l’aria che vibra, che brilla

quando ti vedo incurante arrivare

 

E ogni espressione del tuo viso

il fremito al contatto della pelle

ed il tuo odore, il tuo sapore

un brivido alla lingua, una scossa

un colpo di piatti una grancassa

un lampeggiare del plesso solare…

Oh, che povertà in queste parole

quanto inadeguate allo scopo

di fronte a tutto ciò che pure sento;

poesia è così come liquore

d’inverno, surrogato di calore

scalda la gola ma è un’illusione

sedere al bancone e degustare

spiriti, senza umano sapore.

Non siamo fatti per essere soli

e per scrivere poesie d’amore