Siamo legione


E gli domandò: «Come ti chiami?»

«Mi chiamo Legione» gli rispose,

«perché siamo in molti».»

Marco 5,9

Stimoli, brividi e palpiti

ripetuti mai sazi aneliti

di sciogliersi e perdersi in te

oblio di sé, mai più ritrovarsi

e scordare la falsa identità

di questo nome e codice fiscale

di questi arretrati da pagare

chissà chi li avrà messi su di me

non posso essere l'io di allora,

non entrerò due volte uguale

nello stesso fiume mai, più

facile sarebbe saper sanare

l’impegno del peccato originale.

Ma perdersi in te chiunque tu sia

uomo donna realtà o fantasia

perdersi in te non esistere più,

tanto il mondo non lo dirà a nessuno

e nessuno se ne accorgerà

solo uno in più che è passato

sai quanti ancora ne passerà

Siamo legione, non siamo nessuno

Siam tutto ciò che crediamo che sia

Siam proiezione di sogni sognati

da storie di altri prima di noi.

Siamo legione che incerta tentenna

ogni giorno il più forte prevale

passiamo dall’angoscia al sorriso

e poi rabbia, e ancora la noia

la passione furente e il disgusto

lo chiamiamo inspiegabile umore

non vediamo la legione in manovra

confidiamo sia "personalità"

Difficile star qui a consumarsi

fingersi convinti, il viso al vento

cercando in tasca l’identità.

E si trova qualcosa in cui perdersi

un amore un sogno una causa

un rimpianto amaro di gioventù

la speranza l’illusione la fede

l’ingordigia, le pillole blu

tutto pur di non fingere ancora

di credere a quest’identità

che vogliamo scolpita all’anagrafe

ma che invece in ogni momento

una bizza di minima venuzza

ci ricorda essere falsità

Siamo legione, non siamo nessuno

siam tutto ciò che crediamo che sia

esotici frutti del campo sul retro

cresciuti molteplici e rumorosi

tutti allo stesso indirizzo di casa

un solo portone ed il tuo nome

dietro il quale si alternano voci

spaurite, un coacervo di umori

chi urla chi piange, chi occhiuto sbraita

non vogliamo ammettere il plurale

dice “lati di personalità”

L’unico modo sarebbe perdersi

ma sciogliere di legione abbraccio

è più facile a dirsi che a fare,

migliori e più capaci di me l’hanno

perseguito e tracciato una via

troppo aspra per essere salita

troppo dura per questo cuore molle

troppo profonda questa convinzione

incisa da padre preside e prete

dal giudice in cattedra e dalla

sua guardia, con elmetto e bastone,

dal generale austero e severo

siamo legione ma non si può dire:

un solo nome per vivere avrai

una sola lapide per morire

E pur dovrà per tutti accadere,

finire, sciogliere questa persona

liberi tutti da ogni dovere

aperti i cancelli per la legione

volerà stormo di rondini nere

frusceran petali di rose rosa

cadranno foglie rosse d’autunno

sperderà infine legione nel vento

come coriandoli in aria leggeri

troverà pace il muto tormento

di mille voci in un’anima unite

a forza tenute e legate insieme

Poi ciò che fu me, in parti volando

mescolando componenti non note

corteggiandosi e lasciandosi in danza

un giorno, quando lo vorrà destino,

si ritroverà di nuovo legione

sotto diverso nome e cognome

nuova faccia e codice fiscale

una nuova lingua da imparare

nuovi mondi nel tempo cambiati ma

pur proiezione di sogni sognati

da storie di altri prima di noi,

nuova legione, ancora nessuno

di nuovo ciò che crediamo che sia