2 - SENSO


La vita non ha alcun senso se non quello biologico.

La vita, la natura, il bios, ha come unico scopo quello di riprodursi.

Il bios "selvaggio" satura ogni ambiente, rigoglio riproduttivo senza fine.

L'uomo, funzionario della specie umana, ha all'interno di tale meccanismo l'unico scopo oggettivo della propria esistenza, il suo unico senso finalistico.

Tutto ciò che vive, vive per riprodursi, questo è l'unico senso della vita in termini naturali.

Unico senso incontrovertibile universale

indipendente da latitudine cultura e storia 

è quello naturale, che in ogni possibilità

infaticabilmente vita e vita e vita riproduce

 

Rigogliosa vegetazione lussureggiante nei fossi

brodi affollati di batteriche colture in tazza

terra grassa di ogni cosa viva fertilizzante humus

acqua salmastra in cui continuamente ogni biotipo varia ...

vita sarà ovunque su sale una goccia d’acqua cada

 

Veder natura che incessantemente si riproduce

e nasce muore e nasce ancora, senza cercare dimora

senza pacificazione, mai un attimo ferma in stallo

componendo particelle in infinite forme e belle

forza che urge nelle vene oltre ogni speme spinge

spinge oltre ogni motivo se non gridar indomita “vivo!”

 

Vedere ciò e non pensare che sia così anche per l’uomo

sarebbe articolar pensiero ben strano e peregrino

quante mirabili storie abbiamo saputo raccontare

di quali meravigliose vesti abbiam vestito amore

istintivo brivido all'odore, al tocco della pelle

magnete irresistibile, per sola chimica pulsione

che rugge  fremente nei lombi, calor bianco  di passione

 

Quando solo io possa andare oltre l’essere uomo

questo io che rimuginando sente, soffre, pensa e ama

quale spettacolo insaziabile è quest’inumana vita

mai finita, florilegio di più specie le più varie

che operose accettano d’esserne temporanei agenti

senza pretese, senza attese in quest’eterno mulinello

d’infinita inerzia, vitale incessante roteare

 

Ma da quando l’ho fatto, non posso più fingere, negare

non posso dimenticare d’aver visto che l’uomo è niente

di diverso da ogni altro ente che lampeggiando appare

un bagliore d’energia, un lampo fugace questa vita

che va veloce, giusto il tempo di passare il testimone

ad altri, come noi offerti su questi brucianti altari

innumeri organismi complessi multicellulari

 

Spaventoso mozza il respiro, fibrilla il cuore in gola

ci divora l’ansia, come sopportare che tutto questo

sia senza altro senso che la continuazione, al di là

del bene e del male di ogni azione, delle costruzioni

mentali umane, così pregiate nel corso dei millenni

da ben giustificare fede di essere noi più che amebe?

Come può tutto ciò non avere un senso, uno scopo?

                                     

Pur cattedrali di vertiginosi lucenti pensieri

menti le più acute e sottili, altro non ne han trovato

che resistere sappia alle evidenze dei fatti e di sé stessi.

Forse il problema allora è conoscere per davvero noi

innegabilmente operosi artefici e poeti 

costruttori abilissimi e pastori di parole

geniali inventori e narratori di miti e amori.

Tecnica sviluppata come animali assai intelligenti 

e simboli verbali narrati in sogni trascendenti