1 - Conoscenza
1 - Conoscenza
Il contatto con gli elementi sensibili procura le sensazioni di freddo e di caldo, di piacere e di dolore. Accettale con pazienza: vanno e vengono, non durano
Il contatto con gli elementi sensibili procura le sensazioni di freddo e di caldo, di piacere e di dolore. Accettale con pazienza: vanno e vengono, non durano
Questi corpi hanno una fine, lo spirito che vi si incarna è eterno, indistruttibile, incommensurabile. Mai nasce, né muore; non è stato, non sarà di nuovo... è innato, necessario, eterno, non lo si uccide quando si uccide il corpo. Alla maniera di un uomo che ha abbandonato le vesti usate e ne prende altre, muore; l'anima incarnata, abbandonando il proprio corpo usato, si trasporta in altri corpi nuovi
Questi corpi hanno una fine, lo spirito che vi si incarna è eterno, indistruttibile, incommensurabile. Mai nasce, né muore; non è stato, non sarà di nuovo... è innato, necessario, eterno, non lo si uccide quando si uccide il corpo. Alla maniera di un uomo che ha abbandonato le vesti usate e ne prende altre, muore; l'anima incarnata, abbandonando il proprio corpo usato, si trasporta in altri corpi nuovi
Tutto ciò che nasce muore e tutto ciò che muore rinasce, questo è certo, e dell'inevitabile non si deve avere paura
Tutto ciò che nasce muore e tutto ciò che muore rinasce, questo è certo, e dell'inevitabile non si deve avere paura
Considerando uguali piacere e dolore, profitto e perdita, vittoria e disfatta, raccogli le tue energie, non patirai alcun male. Affrancati dalle forze della natura e dalle coppie degli opposti. Senza brame, non attaccarti al possesso
Considerando uguali piacere e dolore, profitto e perdita, vittoria e disfatta, raccogli le tue energie, non patirai alcun male. Affrancati dalle forze della natura e dalle coppie degli opposti. Senza brame, non attaccarti al possesso
Tu hai diritto all'azione, non a godere il frutto dei tuoi atti. Non sia mai quindi il frutto degli atti movente alla tua azione; ma non attaccarti neppure al non-agire
Tu hai diritto all'azione, non a godere il frutto dei tuoi atti. Non sia mai quindi il frutto degli atti movente alla tua azione; ma non attaccarti neppure al non-agire
Saldo nella disciplina, agirai senza attaccamento alcuno, con animo uguale nel successo e nell'insuccesso. L'equanimità: ecco ciò che si chiama disciplina
Saldo nella disciplina, agirai senza attaccamento alcuno, con animo uguale nel successo e nell'insuccesso. L'equanimità: ecco ciò che si chiama disciplina
L'atto è molto inferiore alla vigilanza spirituale, cerca quindi rifugio nella vigilanza dello spirito; quanto a coloro che hanno per movente dell'agire il frutto dell'azione, sono da compiangere
L'atto è molto inferiore alla vigilanza spirituale, cerca quindi rifugio nella vigilanza dello spirito; quanto a coloro che hanno per movente dell'agire il frutto dell'azione, sono da compiangere
I saggi dediti al metodo della vigilanza, distaccati dal frutto degli atti, liberati dal legame delle rinascite, vanno alla loro dimora senza dolore. La mente di un simile uomo non conosce apprensione nelle sofferenze, è libero da ogni attaccamento ai piaceri, affrancato dalla cupidigia, dal timore e dalla collera
I saggi dediti al metodo della vigilanza, distaccati dal frutto degli atti, liberati dal legame delle rinascite, vanno alla loro dimora senza dolore. La mente di un simile uomo non conosce apprensione nelle sofferenze, è libero da ogni attaccamento ai piaceri, affrancato dalla cupidigia, dal timore e dalla collera
Colui che, distaccato, incontrando fortuna o sfortuna non prova né gioia né odio, ecco quegli è “consolidato in saggezza”. Per quanto l'uomo ispirato dalla saggezza si sforzi, i suoi sensi lo tormentano e ne trascinano a forza la mente; bisogna dunque padroneggiarli, accogliendosi e mantenendosi nella disciplina. Colui che tiene i sensi in suo potere, è forte in “saggezza”
Colui che, distaccato, incontrando fortuna o sfortuna non prova né gioia né odio, ecco quegli è “consolidato in saggezza”. Per quanto l'uomo ispirato dalla saggezza si sforzi, i suoi sensi lo tormentano e ne trascinano a forza la mente; bisogna dunque padroneggiarli, accogliendosi e mantenendosi nella disciplina. Colui che tiene i sensi in suo potere, è forte in “saggezza”
Chi accorda il suo pensiero agli oggetti dei sensi, s'attacca ad essi. Dall’attaccamento nasce il desiderio, dal desiderio la collera, dalla collera la confusione e lo sconvolgimento della memoria, e da questo la rovina del giudizio e la perdita dell'uomo
Chi accorda il suo pensiero agli oggetti dei sensi, s'attacca ad essi. Dall’attaccamento nasce il desiderio, dal desiderio la collera, dalla collera la confusione e lo sconvolgimento della memoria, e da questo la rovina del giudizio e la perdita dell'uomo
Chi si muove fra gli oggetti sensibili libero da brame e da odio, i sensi sotto il suo dominio, questi, anima disciplinata, accede alla serenità suprema
Chi si muove fra gli oggetti sensibili libero da brame e da odio, i sensi sotto il suo dominio, questi, anima disciplinata, accede alla serenità suprema
Bada che non v'è pace per chi non medita, e senza pace dov'è la felicità? Perché se la mente erra qua e là seguendo la legge dei sensi, la foga prevale sulla saggezza
Bada che non v'è pace per chi non medita, e senza pace dov'è la felicità? Perché se la mente erra qua e là seguendo la legge dei sensi, la foga prevale sulla saggezza
L'uomo che abbandonando i desideri va e viene libero da attaccamento, non dice più “è mio” né “io”: quegli accede alla pace
L'uomo che abbandonando i desideri va e viene libero da attaccamento, non dice più “è mio” né “io”: quegli accede alla pace
Chi non ne è turbato e sopporta con animo uguale dolore e piacere, è un saggio pronto per l'immortalità, superiore fra gli uomini
Chi non ne è turbato e sopporta con animo uguale dolore e piacere, è un saggio pronto per l'immortalità, superiore fra gli uomini
1.1
1.1
La conoscenza è lo scopo della filosofia, per dare un orizzonte di senso alla vita dell'uomo liberandolo dal suo limite, quello che la ragione non sa valicare: la paura. Ma chi ha paura dell’inevitabile non potrà avere altro che una vita di paura.
La conoscenza è lo scopo della filosofia, per dare un orizzonte di senso alla vita dell'uomo liberandolo dal suo limite, quello che la ragione non sa valicare: la paura. Ma chi ha paura dell’inevitabile non potrà avere altro che una vita di paura.
La paura della morte fisica ma anche sociale, come “esclusione” per la mancata omologazione, è il giogo che grava sulla vita di chi non conosce: una vita nella paura è la peggiore delle condanne, la peggiore delle vite.
La paura della morte fisica ma anche sociale, come “esclusione” per la mancata omologazione, è il giogo che grava sulla vita di chi non conosce: una vita nella paura è la peggiore delle condanne, la peggiore delle vite.
La conoscenza vince la paura contemplandola, fissandola fino a scoprirne la radice, estirpandola con la capacità di riconoscere l’evitabile e l’inevitabile, con l’impegno nell’evitabile e l’accettazione dell’inevitabile.
La conoscenza vince la paura contemplandola, fissandola fino a scoprirne la radice, estirpandola con la capacità di riconoscere l’evitabile e l’inevitabile, con l’impegno nell’evitabile e l’accettazione dell’inevitabile.
Il corpo è lo strumento dello Spirito nel mondo, e l'Anima il campo di battaglia delle passioni contrastanti. Ma solo lo Spirito è, mentre questa faccia e questo nome, e quello che prova chi indossa questa faccia e questo nome, passeranno come miliardi di altri prima di lui. Se non sento di essere altro che questa faccia e questo nome, opposto agli altri e al mondo, povero me, non proverò mai il bene.
Il corpo è lo strumento dello Spirito nel mondo, e l'Anima il campo di battaglia delle passioni contrastanti. Ma solo lo Spirito è, mentre questa faccia e questo nome, e quello che prova chi indossa questa faccia e questo nome, passeranno come miliardi di altri prima di lui. Se non sento di essere altro che questa faccia e questo nome, opposto agli altri e al mondo, povero me, non proverò mai il bene.
1.2
1.2
La conoscenza si acquisisce con il distacco dalle sensazioni, che si manifestano come coppie di opposti e che come il corpo vanno e vengono, e radicandoci nel corpo ostacolano la riunione nello Spirito.
La conoscenza si acquisisce con il distacco dalle sensazioni, che si manifestano come coppie di opposti e che come il corpo vanno e vengono, e radicandoci nel corpo ostacolano la riunione nello Spirito.
Lo Spirito è Trascendente (oltre le coppie degli opposti che dominano l'anima) e Immutabile (poiché non vive nel tempo), perciò di lui si può dire che è “ciò che non muta”.
Lo Spirito è Trascendente (oltre le coppie degli opposti che dominano l'anima) e Immutabile (poiché non vive nel tempo), perciò di lui si può dire che è “ciò che non muta”.
Lo Spirito nei tempi e nei luoghi assume nomi diversi, i nomi di tutte le divinità del mondo, ma poiché queste sono creazioni degli uomini tutte le trascende, e i mutamenti delle forme e dei nomi della storia non lo mutano. Invoca il nome che preferisci nel modo che preferisci, sempre allo Spirito ti volgerai.
Lo Spirito nei tempi e nei luoghi assume nomi diversi, i nomi di tutte le divinità del mondo, ma poiché queste sono creazioni degli uomini tutte le trascende, e i mutamenti delle forme e dei nomi della storia non lo mutano. Invoca il nome che preferisci nel modo che preferisci, sempre allo Spirito ti volgerai.
1.3
1.3
Conoscenza è sapere che non siamo padroni di noi, e che Spirito e passioni ci possiedono comunque anche se in modi diversi; fisici e sensuali le passioni, sottili (e impercettibili a chi non ha fatto proprio il silenzio della conoscenza) lo Spirito; ma solo nello Spirito la vita umana realmente si compie. Con umiltà è necessario adoperarsi per la conoscenza.
Conoscenza è sapere che non siamo padroni di noi, e che Spirito e passioni ci possiedono comunque anche se in modi diversi; fisici e sensuali le passioni, sottili (e impercettibili a chi non ha fatto proprio il silenzio della conoscenza) lo Spirito; ma solo nello Spirito la vita umana realmente si compie. Con umiltà è necessario adoperarsi per la conoscenza.
Conoscenza è sapere che nasciamo con un compito da assolvere mediante disciplina e vigilanza nella pratica conforme allo Spirito: solo così, trovato il compito a cui siamo vocati e dediti ad esso, potremo sviluppare lo sguardo equanime sulla conoscenza della nostra sorte.
Conoscenza è sapere che nasciamo con un compito da assolvere mediante disciplina e vigilanza nella pratica conforme allo Spirito: solo così, trovato il compito a cui siamo vocati e dediti ad esso, potremo sviluppare lo sguardo equanime sulla conoscenza della nostra sorte.
1.4
1.4
Guardati dall'uomo che non riconosce alcuno Spirito al di sopra di sé, l'uomo senza dio. Egli è vittima del male di vivere e nella presunzione e nell'ignoranza del Bene compie azioni senza scrupoli. Frustrato nella sua volontà di potenza aggredisce rabbioso gli altri, o depresso consuma sé stesso, non conosce orizzonte di senso, aggrappato inutilmente alle cose che crede sue o che vorrebbe sue.
Guardati dall'uomo che non riconosce alcuno Spirito al di sopra di sé, l'uomo senza dio. Egli è vittima del male di vivere e nella presunzione e nell'ignoranza del Bene compie azioni senza scrupoli. Frustrato nella sua volontà di potenza aggredisce rabbioso gli altri, o depresso consuma sé stesso, non conosce orizzonte di senso, aggrappato inutilmente alle cose che crede sue o che vorrebbe sue.
Genuflettersi a ciò che è più grande di noi, riconoscere che esiste e ci sovrasta, è un passo di saggezza: questi corpi non saranno mai divini.
Genuflettersi a ciò che è più grande di noi, riconoscere che esiste e ci sovrasta, è un passo di saggezza: questi corpi non saranno mai divini.
Male di vivere è non vedere nell'uomo lo Spirito oltre la Natura, il compito da assolvere, l'offerta di sé e dei propri atti, la sacralità dell'offerta disinteressata. Chi non la conosce e pratica in sé, non la vede negli altri.
Male di vivere è non vedere nell'uomo lo Spirito oltre la Natura, il compito da assolvere, l'offerta di sé e dei propri atti, la sacralità dell'offerta disinteressata. Chi non la conosce e pratica in sé, non la vede negli altri.
Male di vivere è perpetrare inconsapevoli il riprodursi dei corpi pensando di possederli, e così le cose, e i frutti delle proprie azioni: credere che questi ci siano dovuti.
Male di vivere è perpetrare inconsapevoli il riprodursi dei corpi pensando di possederli, e così le cose, e i frutti delle proprie azioni: credere che questi ci siano dovuti.
1.5
1.5
Bene è conoscenza che viene dalla consapevolezza dello Spirito Trascendente e Immutabile, del nostro ruolo e compito nel mondo, e dalla coscienza di ciò che, contrariamente alle apparenze, NON siamo.
Bene è conoscenza che viene dalla consapevolezza dello Spirito Trascendente e Immutabile, del nostro ruolo e compito nel mondo, e dalla coscienza di ciò che, contrariamente alle apparenze, NON siamo.